Per affrontare il cambiamento climatico e limitare il surriscaldamento globale, molte aziende di tutti i settori si stanno impegnando a ridurre le proprie emissioni di gas serra (spesso abbreviate in “emissioni GHG”), puntando addirittura a raggiungere zero emissioni nette. Nell’ambito di questo approccio ci sono molte leve da attivare, in particolare con i fornitori.
Cosa significa “zero emissioni nette”?
Il principio delle zero emissioni nette implica la riduzione al minimo di tutte le emissioni di gas serra prodotte dall’attività umana. In questa configurazione, le emissioni che rimangono nell’atmosfera vengono riassorbite dai serbatoi di carbonio naturali, come ad esempio gli oceani e le foreste. L’obiettivo finale è ridurre drasticamente le emissioni per raggiungere un equilibrio tra quelle prodotte e quelle compensate.
Lo sapevi che il settore energetico è responsabile di quasi tre quarti delle attuali emissioni di gas serra? La transizione verso l’energia rinnovabile e/o a basso contenuto di carbonio rimane fondamentale per una strategia a zero emissioni nette. Inoltre, molti esperti climatologi concordano sul fatto che la capacità globale di energia rinnovabile (solare ed eolica, idroelettrica e geotermica) dovrebbe triplicare entro il 2030 per sostituire i combustibili fossili (come petrolio e gas).
L’Accordo di Parigi ha fissato un obiettivo chiave per combattere l’aumento della temperatura globale e i cambiamenti climatici. Si tratta di limitare il surriscaldamento globale al di sotto dei 2° C (idealmente 1,5 °C) rispetto ai livelli preindustriali. Di conseguenza, molti Paesi si sono impegnati a ridurre le emissioni globali del 55% entro il 2030, prima di raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050.
(L’obiettivo delle zero emissioni nette va oltre la neutralità del carbonio, poiché comprende tutte le emissioni di gas serra e l’impiego di energia pulita. Oltre all’anidride carbonica, sono compresi anche metano, protossido di azoto, idrofluorocarburi, vapore acqueo, ecc.)
Questa transizione verso l’efficienza energetica richiede una trasformazione completa del nostro modo di produrre, consumare e viaggiare. Per le aziende impegnate in questo approccio, è importante analizzare come ogni anello della catena di fornitura contribuisca alle emissioni dirette e indirette di gas serra. Ciò significa identificare le fonti e valutare il loro impatto per individuare le aree in cui è necessario un cambiamento nel quadro di una politica climatica dedicata.
L’importanza dei tre ambiti di emissione
Per aderire a questo movimento internazionale di azione per il clima, è fondamentale che le aziende si impegnino a ridurre le proprie emissioni nette di gas serra, che sono metodologicamente suddivise in tre categorie: scope 1, 2 e 3.
Emissioni dirette dello scope 1
Lo scope 1 comprende le emissioni dirette di gas a effetto serra provenienti da fonti possedute e/o controllate dall’azienda. Si tratta delle emissioni derivanti dall’energia utilizzata per la produzione (attrezzature e impianti fissi e/o mobili), nonché dalle flotte di veicoli.
Emissioni indirette dello scope 2
Lo scope 2 comprende le emissioni indirette di gas a effetto serra legate all’energia. Si tratta della generazione di elettricità, calore, vapore o raffreddamento acquistati e/o importati per sostenere le attività dell’azienda.
Emissioni indirette dello scope 3
Lo scope 3 si riferisce a tutte le altre emissioni indirette di gas a effetto serra. Queste emissioni derivano dalle attività dell’azienda ma hanno origine da fonti esterne. Si riferiscono infatti all’intera catena di approvvigionamento a monte e a valle, dall’acquisto delle materie prime alla gestione dei rifiuti.
Questo tipo di emissioni rappresenta generalmente tra l’80% e il 90% delle emissioni totali di un’azienda. Sebbene questo ambito sia particolarmente difficile da controllare, rimane essenziale per un’efficace strategia di emissioni nette zero.
Il ruolo della supply chain nel raggiungimento delle zero emissioni nette
Una strategia credibile ed efficace per le zero emissioni nette deve coprire l’intera catena del valore, con particolare attenzione al vasto e complesso scope 3.
Oggi la maggior parte delle aziende ha iniziato ad analizzare e a ridurre le proprie emissioni di scope 1 e 2. Naturalmente, hanno concentrato i loro sforzi sulle aree su cui hanno un controllo più diretto. Tuttavia, le emissioni dello scope 3 rappresentano la maggioranza. Spetta a ogni azienda utilizzare la propria influenza all’interno della catena del valore per decarbonizzare profondamente l’economia globale.
Poiché gestisce le risorse esterne dell’azienda, l’ufficio acquisti svolge un ruolo fondamentale nella riduzione delle emissioni di scope 3 a monte con i propri fornitori. Spetta agli acquirenti coinvolgere i loro partner, che sono essenziali per il successo dell’implementazione della strategia di zero emissioni nette della loro azienda.
Una strategia di approvvigionamento a zero emissioni nette
Una strategia di approvvigionamento a zero emissioni nette si basa su tre principi chiave interdipendenti.
Integrare i criteri di sostenibilità nei processi di approvvigionamento
Integrando i criteri di sostenibilità nei processi di approvvigionamento, le aziende incoraggiano i loro fornitori ad adottare pratiche più rispettose dell’ambiente e a lavorare per la neutralità delle emissioni. Ad esempio, possono inserire nei loro contratti clausole che promuovono la riduzione delle emissioni lungo tutta la catena di fornitura.
Misurare l’impronta ambientale della catena di fornitura
È essenziale misurare l’impronta ambientale, in particolare le emissioni di gas serra, dei prodotti e dei servizi, diretti e indiretti, acquistati dalle aziende. Dati affidabili sulle fonti e sui volumi delle emissioni consentiranno alle aziende di indirizzare efficacemente la loro strategia di approvvigionamento a emissioni zero, di monitorare e valutare i progressi compiuti in questo ambito.
Promuovere l’innovazione e lo sviluppo sostenibile
Le aziende dovrebbero incoraggiare l’innovazione anche tra di loro fornitori che progettano i prodotti e i servizi del futuro. Le partnership strategiche incentrate sulla sostenibilità aprono la strada a soluzioni innovative a vantaggio dell’ambiente e delle aziende.
L’implementazione di una strategia di approvvigionamento a zero emissioni nette è un prerequisito per garantire un futuro sostenibile e la resilienza ai cambiamenti climatici. Riducendo le emissioni a ogni livello della catena di approvvigionamento, le aziende possono non solo limitare e ridurre il loro impatto sul pianeta, ma anche stimolare l’innovazione e rafforzare la loro posizione sul mercato come attori responsabili.