Al giorno d’oggi, le aziende sono sempre più chiamate a rivedere le proprie pratiche per garantire un ambiente lavorativo etico e responsabile. Un’attività che sta guadagnando sempre più rilevanza e che occupa in continuazione le pagine dei quotidiani di tutto il mondo è il whistleblowing: un meccanismo che permette ai dipendenti di segnalare spontaneamente attività illegali o comportamenti non etici all’interno dell’organizzazione in cui lavorano. Questo atto coraggioso è spesso compiuto da un lavoratore (detto “segnalante”, in inglese “whistleblower”) che, preoccupato per l’integrità e l’etica dell’azienda e desideroso di “fare la cosa giusta”, decide di alzare la voce. L’individuo diventa quindi un agente di cambiamento che mette in luce le pratiche scorrette e contribuisce a ripristinare la trasparenza e la correttezza all’interno dell’organizzazione, impedendo che singole persone o aziende si arricchiscano illecitamente o commettano altri crimini senza conseguenze penali.
Il whistleblowing interno ed esterno
Si parla di “whistleblowing interno” quando un dipendente segnala all’azienda un illecito o un atto non etico attraverso canali interni. Mentre si parla di “whistleblowing esterno” quando un dipendente fa una denuncia pubblica, per esempio all’autorità giudiziaria o alla stampa. Molto spesso, il whistleblowing interessa tematiche come corruzione, discriminazione e molestie sul lavoro, violazioni della legge e reati penali, violazioni dei diritti umani, corruttibilità, mala amministrazione o mala gestione, insider trading e uso improprio dei dati.
I meccanismi di whistleblowing
La denuncia solitamente riguarda degli illeciti disciplinati dal diritto nazionale o europeo.
Oggi però si sta allargando il campo, includendo anche i comportamenti non etici o non conformi al codice di condotta delle aziende. Le imprese possono implementare diversi meccanismi di whistleblowing per facilitare la segnalazione di pratiche illecite, ad esempio linee telefoniche dedicate, piattaforme online sicure o addirittura la possibilità di segnalare direttamente ai supervisori. La chiave del successo di questi meccanismi è garantire la riservatezza e la protezione del whistleblower, incoraggiando così i dipendenti a parlare senza timore di ritorsioni.
I benefici per le aziende
Implementare un sistema di whistleblowing può portare diversi benefici per le aziende. In primo luogo, fornisce un canale diretto per rilevare e affrontare pratiche illegali o non etiche, consentendo di individuare tempestivamente una soluzione ed evitando potenziali danni reputazionali o di immagine. Inoltre, dimostra l’impegno dell’azienda per la trasparenza e la responsabilità, elementi sempre più apprezzati da dipendenti, fornitori, clienti e partner.
I rischi
Nonostante i benefici, le aziende devono essere consapevoli dei potenziali rischi associati al whistleblowing. Innanzitutto, le imprese potrebbero ricevere numerose denunce interne e comunicazioni improprie, come lamentele riguardanti i prodotti, invettive contro singoli membri dell’azienda o semplicemente messaggi infondati. Inoltre, la paura di ritorsioni o di essere esclusi dal team potrebbe scoraggiare i dipendenti dal segnalare pratiche illecite. Per mitigare questi rischi, è essenziale creare un ambiente in cui il whistleblowing sia incoraggiato e usato correttamente e i whistleblower siano protetti da leggi e politiche aziendali.
Le leggi
Esistono leggi specifiche che proteggono i whistleblower da ritorsioni. Comprendere e rispettare queste normative è cruciale per garantire che la voce del whistleblower sia ascoltata senza timori. Le aziende dovrebbero quindi adottare politiche chiare e trasparenti che sostengano il whistleblowing e offrire canali sicuri per le segnalazioni. Inoltre, nelle organizzazioni dovrebbe essere presente sempre di più una cultura aperta, basata su trasparenza e integrità: la cosiddetta speak up culture.