Vaccini in azienda, le imprese combattono il covid

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Le aziende in prima linea nella lotta al Covid-19. Il 6 aprile scorso, dopo oltre sette ore di riunione, è stato firmato il Protocollo tra Governo, aziende e sindacati. Anche le aziende potranno dare l’opportunità ai propri collaboratori di percepire il vaccino anti-Covid. Nel documento si legge che i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, ivi inclusi i costi per la somministrazione, sono interamente a carico del datore di lavoro, mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti.

Le vaccinazioni sono sempre volontarie e dovranno essere somministrate da operatori sanitari competenti e in possesso dell’adeguata formazione. In alternativa, qualora le aziende decidano di collaborare alla campagna vaccini, potranno stipulare una convenzione con una struttura che abbia i requisiti. Gli oneri, ad esclusione della fornitura dei vaccini, saranno a carico dell’impresa. Esiste poi una terza possibilità, se le aziende non hanno un medico competente e non possono valersi di strutture private, potranno affidarsi a strutture sanitarie dell’INAIL e gli oneri resteranno a carico dell’INAIL.

Quali sono le indicazioni per i vaccini in azienda?

L’Inail dopo la firma del Protocollo, ha ricordato che devono essere sempre garantiti i requisiti di efficacia, efficienza e sicurezza nell’organizzazione dell’attività, dalla programmazione della seconda dose alla formazione del personale sanitario. E’ necessario poi che siano presenti i materiali, le attrezzature e i farmaci utili allo svolgimento in sicurezza delle attività e di strumenti informatici che permettano la registrazione dell’avvenuto vaccino, come da quanto previsto a livello regionale. Nel caso di reazioni avverse, inoltre, le aziende devono prevedere la presenza di risorse in grado di gestirle.

Quando si comincia la campagna vaccini in azienda?

“Le imprese – ha dichiarato qualche giorno fa il commissario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo – devono aspettare che arrivino le quantità di vaccini per mettere in sicurezza gli over 70, poi arriviamo intorno ai 65 e a quel punto si vedrà. Sto facendo gli incroci delle curve e quindi li sto studiando, poi ci sarà una decisione che verrà presa a livello nazionale. Ma siamo vicini”. Gli inizi sono previsti per maggio con le prime 500 aziende delle 7500 che hanno dato la propria disponibilità a marzo da Confindustria. Non è escluso però che possa essere previsto uno slittamento.

Quali sono i requisiti delle aziende?

* Popolazione lavorativa sufficientemente numerosa. Per le piccole aziende – si legge in un articolo del Corriere della sera – sono previste soluzioni “bilaterali” destinate a coinvolgere i lavoratori di più imprese;
* La sede deve essere nel territorio dell’Azienda Sanitaria che fornisce i vaccini (non importa invece dove sono residenti i lavoratori);
* Avere una struttura organizzativa e risorse strumentali e di personale adeguate al volume di vaccinazioni previste, evitando assembramenti;
* Avere una dotazione informatica idonea a garantire la corretta e tempestiva registrazione delle vaccinazioni;
* Avere ambienti idonei per l’attività, capaci di gestire senza caos le fasi preparatorie (accettazione), la seduta vaccinale (ambulatorio/infermeria) e le fasi successive (osservazione post-vaccinazione). Gli ambienti possono essere interni, esterni o mobili, e l’idoneità è valutata dall’Azienda Sanitaria che fornisce il vaccino.

La vaccinazione in azienda darà un impulso notevole alla campagna vaccinale. Per quanto lo smartworking resti caldamente consigliato dal Governo per limitare i contagi sul luogo di lavoro, è chiaro che dare la possibilità ai propri dipendenti di vaccinarsi velocizzerà i tempi di ritorno alla normalità. Le aziende dovranno organizzarsi prevedendo zone igienizzate, ampie, in cui venga rispettato il distanziamento. Una soluzione ideale sono i corner vaccinali, pannelli divisori di varie dimensioni che aiutano nel limitare i contatti e concedono la giusta privacy. Esistono modelli satinati o semi-trasparenti, in plexiglas, policarbonato o forex. Poi ovviamente, gel igienizzante, mascherine, guanti monouso, prodotti corretti per la pulizia dell’ambiente, contenitori per rifiuti idonei per il contenimento di siringhe e aghi utilizzati durante la somministrazione. Un grande gesto per poter uscire prima dall’emergenza e tornare a lavorare a pieno regime.