Come stoccare le sostanze pericolose e gestirle in sicurezza.

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Per fare impresa, la sicurezza deve venire sempre al primo posto. Trattare sostanze chimiche pericolose può essere redditizio ma la gestione delle merci deve essere fatta con accuratezza, rispettando le normative vigenti tutelando sia i collaboratori che l’ambiente. Imprevisti, errori, problemi di ogni sorta possono avvenire anche nelle migliori aziende ma essere dotati di materiale idoneo permette di limitare emergenze e sanzioni.

La Legge italiana tutela l’ambiente con restrittive normative e pesanti conseguenze nel caso non vengano rispettate. L’inquinamento è un reato ambientale conosciuto come ‘delitto di inquinamento ambientale’. Con la legge in materia di reati ambientali, la n. 68 del 22 di maggio dell’anno 2015, si è attuata una riforma che ha lo scopo di assicurare una maggior protezione sia in materia di salute che in materia di beni naturali. È un reato penale per cui è prevista anche la detenzione per un tempo variabile in base all’entità del danno arrecato. Per questo motivo munirsi di prodotti certificati e a norma è fondamentale per la corretta gestione di materiale pericoloso.

Per stoccare le sostanze pericolose bisogna avere a disposizione contenitori e imballaggi con resistenza chimica, meccanica e termica per resistere alle sollecitazioni a cui vengono sottoposti e idonei al materiale che contengono. Se gli imballaggi devono essere trasportati in strade e zone pubbliche, devono avere anche la conformità ADR/RID. Tutti i recipienti devono essere accuratamente etichettati, sulle etichette devono poi essere riportate tutte le indicazioni obbligatorie per legge (nome della sostanza, pittogrammi, frasi di rischio R e H, consigli di prudenza S e P, indicazioni relative al fornitore e massa o volume del contenuto). Inoltre, ogni sostanza presente nel laboratorio o nel magazzino deve essere corredata da una scheda dati di sicurezza accessibile agli operatori in servizio. Gli agenti chimici pericolosi, momentaneamente non utilizzati, devono essere conservati in armadi di sicurezza o scaffali idonei.

Quali sono le sostanze pericolose?

Viene definita ‘sostanza chimica pericolosa’ la sostanza che può causare danni alle persone e all’ambiente al momento del contatto o nel tempo. Le etichette, che vengono apposte sui contenitori dei prodotti, ne descrivono qualità, caratteristiche e pericolosità attraverso una dettagliata spiegazione delle ‘fasi di rischio’ con la lettera ‘R’ seguita da numeri.

Le scaffalature di ritenzione

Sono quindi un prodotto indispensabile per lo stoccaggio di materiale pericoloso. Se si lavora con piccoli contenitori bisogna scegliere scaffalature conformi per piccoli imballaggi che possano contenerli su più livelli. I ripiani devono essere robusti e facili da pulire. Le scaffalature per fusti, invece, di solito permettono di stoccare fusti da 60 e 200 litri. Le scaffalature per pallet, infine, consentono di sistemare fusti da 200 litri o IBC depositate su europallet

In particolare, per la gestione di liquidi pericolosi è necessario avere vasche di contenimento che rispettino la normativa vigente, perché proteggono le falde acquifere in caso di sversamenti accidentali di sostanze pericolose ed inquinanti, oltre a prevenire scivolamenti, cadute ed ustioni nel caso di contatto con prodotti chimici nocivi o aggressivi nei confronti delle persone.

Cosa dice la legge?

La normativa a cui fare riferimento è il D.Lgs 19/05/1999 n.152 (tutela delle acque) e in seguito modificato dal D.lgs 2000 n.258. La vasca di raccolta deve avere un volume, ai fini normativi nazionali, di capacità minima pari al più grande dei contenitori stoccati e non inferiore a 1/3 del volume totale stoccato. Se ci si trovasse, inoltre, in una zona di tutela della falda idrica, tutto il volume stoccato (100%) deve essere contenuto nella vasca di raccolta, stesso discorso vale per gli olii esausti. Le vasche di raccolta devono essere istallate su superfici piane e in luoghi protetti dall’acqua piovana. Lo stoccaggio e il travaso devono avvenire seguendo le indicazioni contenute nelle schede di sicurezza delle sostanze trattate.

Come calcolare la capienza delle vasche?

Come scegliere la vasca idonea?

È fondamentale scegliere un prodotto conforme ai più alti criteri qualitativi e che rispetti le normative vigenti. Le vasche devono essere sottoposte a controlli non distruttivi per garantire la tutela della tenuta stagna in caso di sversamenti – in conformità alla norma UNI EN ISO 3834-3:2006 e StawaR – devono essere equipaggiate con una griglia superiore rimovibile, cartelli monitori e targhette identificative. Scegliere un prodotto che rispetti anche ordinamenti internazionali garantirà un alto standard qualitativo che soddisfi anche il mercato estero

Sapersi orientare tra normative e funzionalità non è semplice, per questo motivo consigliamo di affidarsi a venditori esperti che possano offrire una ampia gamma di vasche di contenimento.
Per prima cosa, prima di scegliere il prodotto, è necessario controllare le schede di sicurezza del liquido. In generale, le vasche di ritenzione in acciaio possono contenere sostanze infiammabili, acqua e soluzioni acquose, idrocarburi, solventi e oli e, in quelle verniciate, sostanze petrolifere (ad esempio petrolio, benzina, cherosene, toulene ma anche acetone, cianuro, etanolo). Queste vasche sono più versatili, devono essere protette dalla pioggia e dalle sostanze inquinanti, è necessario effettuare un’ispezione una volta alla settimana e fare una revisione ogni due anni.
Le vasche di plastica, invece, sono indicate per materiali non infiammabili ma aggressivi come acidi e liscivie (urea, liquido antigelo e acido fosforico), vanno protette dall’azione diretta dei raggi solari che le possono danneggiare.

Quando si utilizzano vasche di ritenzione con griglia vanno posizionati sul fondo dei fogli assorbenti che prevengano eventuali sversamenti.

Gli assorbenti industriali – come gestire le emergenze

In caso di sversamenti e fuoriuscite accidentali di sostanze non pericolose la soluzione migliore è utilizzare assorbenti industriali. È importante intervenire tempestivamente così da ripristinare terreni, falde acquifere e qualsiasi ambiente di lavoro.

Il propilene drena diversi tipi di liquidi (idrocarburi, oli, vernici e resine). Quando la fuoriuscita avviene in acqua si usano le barriere, in spazi ristretti sono consigliati invece i salsicciotti mentre per perdite continuative sotto i macchinari si utilizzano i cuscini.