Vasche e materiali di ritenzione

Per lo stoccaggio, la movimentazione e la raccolta di liquidi pericolosi sia per l'uomo che per l'ambiente servono prodotti specifici adatti al contatto con sostanze potenzialmente nocive. La giusta scelta della tipologia di contenitore, del materiale e della capacità garantisce la massima protezione.
Manutan vi propone vasche e materiale di ritenzione per lavorare in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente. Leggi di più

Non sai come calcolare la capienza?

Il D.Lgs 19/05/1999 n°152 (tutela delle acque) modificato da D.Lgs. 2000 n° 258 prevede che i bacini di contenimento abbiano una capacità minima pari almeno al più grande dei contenitori stoccati e non inferiore a 1/3 del volume totale stoccato. Qualora lo stoccaggio avvenisse in una zona di tutela della falda idrica, tutto il volume stoccato deve poter essere contenuto nella vasca di ritenzione (100%).
ATTENZIONE: questa regola non si applica al contenimento dell'olio esausto.

Esempio 1 Esempio 2
  • Totale delle sostanze stoccate:
    1800 litri(1/3 di 1800 lt = 600 lt)
  • La capacità del contenitore più grande stoccato è di 1000 litri - 1000 è maggiore di 600
  • Secondo le norme vigenti la vasca dovrà contenere minimo 1000 litri
  • Totale delle sostanze stoccate:
    4500 litri (1/3 di 4500 lt = 1500 lt)
  • La capacità del contenitore più grande stoccato è di 1000 litri - 1500 è maggiore di 1000
  • Secondo le norme vigenti la vasca dovrà contenere minimo 1500 litri

Tutte le categorie: Vasca e materiale di ritenzione

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Manutan offre a tutti i suoi clienti i migliori prodotti per svolgere la propria attività cercando di ridurre al minimo l’impatto ambientale. Le vasche che vi proponiamo sono conformi ai più alti criteri qualitativi. Ogni vasca, il cui volume di raccolta è conforme alla normativa vigente, è equipaggiata di griglia superiore rimovibile, cartelli monitori, targhetta identificativa ed è sottoposta a controlli non distruttivi per garantire la tenuta stagna in caso di sversamenti, in conformità alla norma UNI EN ISO 3834-3:2006 e alla certificazione StawaR. A seconda del liquido da stoccare la scelta del materiale diventa fondamentale.
I materiali a disposizione sono:

  • Polietilene (plastica): acidi, basi, acqua e soluzioni acquose, sostanze chimiche non infiammabili;
  • Acciaio galvanizzato: acqua e soluzioni acquose, idrocarburi, solventi, oli, prodotti infiammabili;
  • PVC/vinile/poliestere: acidi, basi, acqua e soluzioni acquose, idrocarburi, solventi.
Come calcolare la capienza? Il D.lgs. 19/05/1999 n°152 (tutela delle acque) modificato dal D.lgs. 2000 n° 258 prevede che i bacini di contenimento abbiano una capacità minima pari almeno al più grande dei contenitori stoccati e non inferiore a 1/3 del volume totale stoccato. Qualora lo stoccaggio avvenisse in una zona di tutela della falda idrica, tutto il volume stoccato deve poter essere contenuto nella vasca di ritenzione (100%). Da tenere a mente come questa regola non si possa applicare al contenimento dell'olio esausto.

Gli assorbenti industriali sono la soluzione più semplice ed immediata da utilizzare in caso di sversamenti e perdite accidentali di sostanze pericolose ed inquinanti.
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Normativa

La normativa di riferimento è il D.Lgs. 19/05/1999 n.152 (tutela delle acque) modificato poi dal successivo D.Lgs. 2000 n. 258.

Il decreto stabilisce che i serbatoi che contengono liquidi pericolosi devono essere muniti di sistemi di raccolta atti a contenere le eventuali fuoriuscite accidentali. La capacità della vasca di raccolta deve essere pari a:

  • Almeno al 100% del volume del contenitore più grande presente nella vasca;
  • Non inferiore a 1/3 del volume totale di tutti i contenitori presenti nella vasca.

Esistono poi delle norme più stringenti per lo stoccaggio di liquidi pericolosi in zone a tutela della falda idrica: in questi casi, la vasca di raccolta deve essere in grado di contenere il 100% del volume totale dei liquidi stoccati.

Ulteriori norme di riferimento

UNI EN ISO 3452-1-2013: "Esame non distruttivo - Saldature - Metodi di esame con liquidi penetranti - Parte 1: Principi". Questa norma definisce i principi generali e i requisiti per l'esame con liquidi penetranti di giunti saldati in metalli. Le vasche di ritenzione devono essere sottoposte a questo tipo di esame per verificarne l'integrità e la tenuta.

UNI EN 13018:2004: "Esame non distruttivo - Saldature - Termini e definizioni". Questa norma fornisce una terminologia univoca per i vari tipi di esami non distruttivi applicati alle saldature, compresi quelli utilizzati per le vasche di ritenzione.

UNI EN ISO 23277:2010: "Controllo non distruttivo delle saldature - Controllo mediante liquidi penetranti e con ultrasuoni". Questa norma specifica i requisiti per il controllo non distruttivo delle saldature mediante liquidi penetranti e ultrasuoni. Le vasche di ritenzione possono essere sottoposte a questo tipo di controllo per verificarne l'integrità e la tenuta.

UNI EN ISO 5817:2014: "Saldatura - Giunti saldati e loro qualità - Termini e definizioni". Questa norma fornisce una terminologia univoca per i vari tipi di giunti saldati e la loro qualità. Le informazioni contenute in questa norma sono utili per la progettazione e la realizzazione di vasche di ritenzione conformi agli standard di sicurezza.

Oltre a queste norme generiche, esistono anche norme UNI specifiche per le vasche di ritenzione utilizzate in determinati settori industriali, come ad esempio:

  • UNI 9997:2008: "Vasche di raccolta per liquidi pericolosi - Requisiti e caratteristiche". Questa norma specifica i requisiti e le caratteristiche delle vasche di raccolta per liquidi pericolosi utilizzate nell'industria chimica e petrolifera.
  • UNI 10645:2009: "Vasche di raccolta per liquidi infiammabili - Requisiti e caratteristiche". Questa norma specifica i requisiti e le caratteristiche delle vasche di raccolta per liquidi infiammabili utilizzate nell'industria chimica e petrolifera.

Come deve essere svuotata una vasca di ritenzione?

Alcune regole

  • L'operatore è responsabile dell'uso corretto dei dispositivi di contenimento delle fuoriuscite, degli assorbenti industriali e della loro disponibilità in caso di fuoriuscita.
  • La vaschetta deve essere mantenuta libera da acqua e sporcizia.
  • In caso di perdite, la vaschetta può essere pulita con assorbenti industriali. (togliendo la griglia e inserendo all’interno della vasca gli assorbenti)
  • I danni superficiali devono essere rimossi rapidamente (corrosione)
  • Controlli regolari dell'intera struttura (almeno una volta alla settimana)
  • Lo stato del gocciolatoio (griglia) deve essere controllato ogni 6 mesi.
  • I risultati dell'ispezione devono essere registrati in un protocollo, da conservare in caso di richiesta da parte dell'autorità idrica locale/dei responsabili della sicurezza.