L’unione fa l’azienda: l’importanza del Team building

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Come far cadere un uovo senza romperlo? Potrebbe sembrare un gioco per bambini, senonché la Egg Drop Challenge sia uno degli esercizi più praticati durante le sessioni di team building a favore di piccole aziende così come grosse multinazionali.

Perché fare Team building

Letteralmente “creazione del gruppo”, il team building è uno strumento per migliorare la collaborazione aziendale e incentivare la coesione interna. Rafforzare i legami tra colleghi d’ufficio e tra i diversi ruoli di potere, contribuisce al welfare aziendale, ovvero garantisce il benessere sul luogo di lavoro. Ma perché molte aziende sentono l’urgenza di intervenire sul team?

squadra, senso di appartenenza

Più persone non fanno un gruppo

Lo psicologo sociale Kurt Lewin scrisse che “Il gruppo è più della somma delle singole parti“, è un campo dove gli individui si uniscono per creare un assetto unico, amalgamandosi e stringendo delle relazioni che fanno di quell’unione una totalità con caratteristiche proprie, che vanno a definire l’identità di gruppo.

Per cui non basta chiamare a sé più individui; per creare coesione nel team di lavoro occorre stabilire delle finalità comuni, più o meno esplicite, e stimolare il senso di appartenenza.

Più persone che fanno gruppo fanno una squadra

attività outdoor

Riconoscersi come parte di un gruppo significa aderire e rivedersi nell’identità e nei suoi obiettivi, quindi relazionarsi con gli altri componenti per raggiungere un risultato desiderato da ogni membro.

Questo è il presupposto per generare cooperazione, impegno nel soddisfare le aspettative dei propri colleghi/superiori/dipendenti e, di conseguenza, migliorare la produttività. Non da ultimo, un luogo in cui si sta bene con i colleghi è un ambiente di lavoro sereno, dove diminuiscono casi di stress e burnout.

Come funziona il teambuilding

Per ragionare fuori dagli schemi, guardiamo prima dentro l’azienda

Attraverso l’organizzazione di attività esperienziali, ludiche o meramente formative fuori dal contesto quotidiano, si cerca di ravvivare le dinamiche di gruppo, ricreando una squadra unita, solidale e concentrata sull’obiettivo.

Le sessioni sono gestite da un professionista esterno all’organizzazione che:

  • Presenta le attività
  • Coinvolge tutti i partecipanti
  • Monitora i progressi e le eventuali criticità
  • Stimola al miglioramento

Il coach fa sperimentare in modo divertente delle attività, in alcuni casi anche apparentemente difficili, decise sulla base degli obiettivi individuati dall’azienda committente, come:

  • sviluppare un senso di appartenenza, riconoscendosi nei valori del gruppo e dell’azienda, quindi creare unità
  • incrementare la collaborazione
  • motivare ciascun membro, facendolo conoscere meglio ai compagni, che possono in questo modo apprezzarne le competenze e le potenzialità
  • facilitare la conoscenza tra colleghi
  • lavorare per obiettivi
  • incoraggiare una leadership efficace
  • migliorare la capacità di problem solving, l’ascolto, la creatività e l’empatia
  • far riconoscere al team i propri punti di forza e debolezza per poi lavorare sugli stessi
  • creare un clima rilassato, dove regnano la fiducia e la stima reciproca

Dall’escape room al team cooking: esempi di attività di Team building

Per quanto riguarda le attività ludiche, abbiamo citato a inizio articolo l’Egg Drop Chellenge, dove i collaboratori sono divisi in 2 squadre e devono costruire una protezione intorno all’uovo affinché facendolo cadere non si rompa. Ci sono poi le escape room e il popolare gioco in cui a ogni partecipante viene applicato sulla schiena il nome di un personaggio noto e deve interrogare il team per arrivare a scoprirne l’identità.

team cookingTeam building esperienziali si ritrovano in attività outdoor di orienteering o survival, musicali in cui si richiede di cantare, ballare o suonare tutti insieme, nelle proposte di “team cooking” o artistiche, come la realizzazione di un cortometraggio a più mani o una rappresentazione teatrale.

Esistono poi corsi formativi, eventi motivazionali o giornate in cui la squadra si dedica alla società, supportando persone in difficoltà, all’ambiente o altre cause impattanti sulla comunità.

Questi sono solo alcuni esempi delle forme che può assumere l’intervento, ognuno dei quali ricopre uno scopo differente.

È tempo di Team building, sì ma quanto dura?

La durata del singolo intervento varia a seconda dello scopo e della volontà di ciascuna azienda, da un’oretta di lavoro per “rompere il ghiaccio”, alle 2-4 ore, fino ad arrivare a più giorni.

L’importante è tenere monitorato il team sul lungo termine e intervenire con costanza: il team building dovrebbe essere inteso come un percorso, non come un’azione una tantum.

Perché dovresti fare Team building

Perché no? Non perderti il vantaggio di avere un team forte:

  • animato da un grande spirito di squadra
  • in grado di comunicare con efficacia, internamente ed esternamente
  • che crede nell’ascolto e nel rispetto reciproco
  • in cui ogni individuo è fiducioso delle proprie capacità e di quelle dei colleghi
  • abile nel problem solving e versatile davanti a un mondo che cambia
  • organizzato e produttivo

 

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