Il Sistema Agroalimentare, la Forza del Paese Durante il Covid

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Telelavoro, distanziamento sociale, lockdown, il mondo si è fermato per limitare l’avanzata del Coronavirus ma alcuni lavoratori non sono potuti rimanere a casa. E’ il caso di chi lavora nelle catene di produzione e dell’approvvigionamento alimentare. “Mantenere questi lavoratori – scrive l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in salute e in sicurezza è fondamentale per sopravvivere all’attuale pandemia”. La catena alimentare non può subire scossoni, deve garantire qualità e quantità soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà collettiva.

 

“La prima sfida in una fase complicata come quella che stiamo vivendo – ha spiegato il ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanovaè continuare a produrre buon cibo e metterlo a disposizione dei consumatori. Abbiamo garantito come filiera momenti di tranquillità. Riuscire ad avere nei punti vendita tutti i prodotti che normalmente troviamo è stato un grande contributo al paese. Abbiamo chiesto ai lavoratori, dell’agricoltura, dell’azienda di trasformazione alimentare e alla catena di distribuzione, di avere un grande senso dello Stato e queste persone hanno risposto con grande dignità e coraggio. Mentre altre persone venivano invitate a restare a casa, a loro abbiamo chiesto di continuare a produrre”.

Uno dei punti di criticità del settore, oltre alla regolarizzazione dei lavoratori, è stata la chiusura durante il lockdown delle aziende che supportano il settore agroalimentare nella fornitura dei macchinari utilizzati. “E’ la fase della semina – ha continuato il Ministro Bellanova – c’è bisogno di macchinari per la raccolta. L’agricoltura ha bisogno di innovazione ma anche di precisione e ci sono imprese che hanno programmato investimenti”. Il codice Ateco 28, alla ‘fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicultura’ è rientrato nelle attività consentite dal dcpm del 26 aprile 2020. La produzione è potuta ripartire dal 27 aprile proprio perché di rilevanza per l’economia nazionale.

E appunto perché fondamentale per il benessere della collettività, anche il settore agroalimentare ha dovuto adottare particolari accorgimenti a causa della diffusione del Covid-19.

L’industria alimentare, che già deve rispettare protocolli d’igiene come l’HACCP, ha urgente necessità di garantire il rispetto delle misure volte a proteggere i lavoratori dal contagio del Covid-19, evitare esposizione e trasmissione del virus. L’igiene alimentare e le pratiche igienico sanitarie devono dunque essere rafforzate. L’OMS ha reso note misure di controllo e igiene supplementari per garantire l’integrità della catena alimentare.

Il Covid-19 è un virus che si trasmette attraverso il contatto con le gocce respiratorie generate da una persona infetta che starnutisce o tossisce, quindi tra persone che stanno particolarmente vicine. “È altamente improbabile – scrive l’OMS – che le persone possano contrarre COVID-19 da imballaggi alimentari o alimentari”. Il coronavirus non può moltiplicarsi nel cibo. Ha bisogno di un ‘ospite umano’ per potersi moltiplicare. E’ fondamentale però che l’industria alimentare rafforzi le misure igieniche.

LE MISURE SUPPLEMENTARI PER L’INDUSTRIA ALIMENTARE

Il personale deve essere fornito di DPI quali maschere e guanti che possono essere efficaci nel ridurre la diffusione del virus. E’ fortemente consigliato il distanziamento fisico tra i lavoratori. Il frequente lavaggio di mani e strumenti deve essere promosso in ogni fase della lavorazione, fabbricazione e commercializzazione degli alimenti. Per scongiurare il contagio è bene controllare anche i collaboratori come i conducenti e il personale addetto alle consegne. Questi devono essere forniti di disinfettante a base di alcol e asciugamani di carta. I conducenti devono utilizzare un disinfettante per le mani prima della consegna dei documenti. I contenitori e gli imballaggi usa e getta devono essere resi nel caso non siano stati puliti e nel caso non fosse stato attuato il protocollo igienico sanitario. I conducenti devono essere consapevoli della distanza fisica e del bisogno di mantenere un alto grado di pulizia personale indossando indumenti protettivi puliti. Devono anche essere consapevoli della necessità di garantire che tutti i container di trasporto alimenti siano puliti e spesso disinfettati.

STOCCAGGIO DI ALIMENTI, LA CORRETTA PRASSI IGIENICA

Il Ministero della Salute fornisce un manuale di corretta prassi igienica, elaborato secondo le indicazioni del Regolamento CE 852/2004. Nel manuale sono presenti le indicazioni per gli OSA (operatore socio-assistenziale) per attuare prassi e procedure che consentano il pieno rispetto dei requisiti di igiene, la corretta applicazione dei principi del sistema HACCP e dei cosiddetti prerequisiti base.

Il manuale ripercorre tutte le fasi del processo dividendole in approvvigionamento, scarico, identificazione, stoccaggio, preparazione ordine, carico automezzi e spedizione. In ogni fase devono essere chiari i pericoli potenziali, la stima dei rischi collegati, le misure di controllo, le modalità di controllo, le azioni correttive e la registrazione dei dati.

Per fase di ‘stoccaggio’ si intende l’attività di magazzino dei prodotti mantenuti nelle confezioni originali. I prodotti devono essere stoccati in aree dedicate e non a contatto con altri prodotti che li potrebbero contaminare. Lo stoccaggio deve garantire l’individuazione dei diversi lotti, per meglio consentire la reperibilità.

I locali destinati agli alimenti devono essere puliti, sottoposti a manutenzione e in buone condizioni:

– I pavimenti devono essere trattati con materiale idoneo per ambienti destinati allo stoccaggio di alimenti

– il raccordo pavimenti-muri deve essere facilmente lavabile

– pareti e soffitti devono essere realizzati con materiale durevole e facilmente pulibile

– ci deve essere adeguata possibilità di ricambio d’aria

– l’illuminazione deve essere conforme alle esigenze

– ci siano adeguate strutture igieniche per il personale, collegate in prossimità ma non comunicanti con i locali di deposito.

Impianti strumenti ed attrezzature devono essere adeguati:

– le scaffalature devono essere realizzate con materiale durevole e adatto alla pulizia

– le attrezzature per la movimentazione devono essere mantenute in modo da evitare fenomeni di deterioramento

– se presenti sistemi di trattamento, di condizionamento, di deumidificazione dell’aria devono essere realizzati in maniera tale da garantire la salubrità dei prodotti.

In conclusione, come per tutti i settori, deve poi essere predisposto un programma di pulizia ordinaria per igienizzare locali, magazzini, servizi igienici, aree interne ed esterne inerenti all’attività, macchine ed attrezzature.