I Costi Nascosti dell’infortunio sul Lavoro

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L’infortunio sul lavoro viene definito dalla legge come l’evento che deriva dalla cosiddetta causa violenta in occasione della propria attività lavorativa, comporta una lesione o una malattia e obbliga il dipendente a sospendere le proprie mansioni per più di tre giorni. È prevista una tutela obbligatoria a favore del lavoratore, disposta dal DPR 1124/1965 (Testo Unico). Il lavoratore può beneficiare di trattamenti sanitari specifici, oltre che di un indennizzo commisurato alla gravità dell’infortunio.

L’incidente sul lavoro, per quanto imprevedibile, può essere scongiurato con azioni mirate da parte dell’azienda.

Per il collaboratore è prevista la tutela prevenzionale e l’indennità ma non deve essere mai dimenticato il sostegno umano e psicologico di cui il lavoratore ha bisogno. La vittima di incidente può essere maggiormente esposta ad ansia, depressione e frequente preoccupazione. Una sintomatologia post- traumatica comprensibile che non deve essere sottovalutata. Anche l’INAIL ha riconosciuto la vulnerabilità dei lavoratori oggetto di infortunio.

Con il passare degli anni le aziende hanno incrementato i propri controlli sulla sicurezza perché è aumentata la consapevolezza della tutela al lavoratore. Per un’impresa la SICUREZZA è sicuramente un costo che può però rivelarsi un investimento strategico per l’azienda. Perché un infortunio sul lavoro ha consistenti costi diretti e indiretti. Per quanto sia difficile ipotizzare il ‘costo di un infortunio’, poiché esistono molte variabili che possono incrementare o diminuire la spesa, esistono delle macro categorie attraverso le quali poter analizzare i costi che un’azienda deve affrontare in caso di malattia o infortunio sul lavoro.

I COSTI DIRETTI MONETARI

Nei costi diretti monetari vengono inserite tutte le voci immediatamente collegabili all’evento e sono facilmente calcolabili con i bilanci aziendali. Sono in genere tutti misurabili e possono essere anche totalmente coperti dalle assicurazioni, se previste dall’azienda.

Fanno parte dei costi diretti monetari i COSTI MEDICI, cioè le spese ospedaliere, i consulti medici e i medicinali che vengono prescritti all’infortunato, i DANNI SUBITI DAI MEZZI DI PRODUZIONE (macchinari, attrezzature, veicoli) e la PERDITA DEL VALORE DI PRODUZIONE causate ad esempio dell’interruzione dell’attività lavorativa a seguito di incidenti. Ai costi diretti monetati si devono poi aggiungere i costi INDIRETTI.

I COSTI INDIRETTI MONETARI

Questa voce è più difficile da calcolare e pesa solo ed esclusivamente sull’azienda. Possiamo inserire in questa categoria le INTEGRAZIONI AI SALARI, che sono variabili in base all’assicurazione aziendale, I COSTI SALARIALI relativi al tempo perso sempre a causa dell’interruzione dell’attività lavorativa, il TEMPO AMMINISTRATIVO utilizzato durante l’infortunio e nei giorni successivi con le autorità di vigilanza, il personale addetto alla sicurezza e i colleghi, la PERDITA DI PRODUTTIVITA’ legata alla riprogrammazione del lavoro, il RICOLLOCAMENTO in diversa mansione del lavoratore infortunato, i COSTI DI SISTEMAZIONE DEL MATERIALE danneggiato non assicurato, eventuali SANZIONI.

COSTI INDIRETTI NON MONETARI

L’infortunio sul lavoro, soprattutto se di grave entità, può avere ripercussioni anche non monetarie come il DANNO ALLA REPUTAZIONE con i partner commerciali, l’IRRIGIDIMENTO delle RELAZIONI con i rappresentanti SINDACALI e il DANNO nei RAPPORTI con i DIPENDENTI.

Tendenzialmente i costi indiretti hanno un peso economico maggiormente consistente dei costi diretti.

LA POSITIVITA’ AL COVID E’ INFORTUNIO SUL LAVORO

Dalle FAQ del sito INAIL, Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, si evince che l’infezione da nuovo Coronavirus è un infortunio sul lavoro. “Nella nota della Direzione centrale rapporto assicurativo e della Sovrintendenza sanitaria centrale Inail del 17 marzo 2020 – si legge sul sito Inail -, si chiarisce che l’infezione da nuovo Coronavirus va trattata come infortunio sul lavoro (malattia-infortunio). Il presupposto tecnico-giuridico è quello dell’equivalenza tra causa violenta, richiamata per tutti gli infortuni, e causa virulenta, costituita dall’azione del nuovo Coronavirus”. A tutela Inail vengono ammessi tutti i casi in cui è accertata la correlazione con il lavoro. In alcune categorie, per le quali è estrinsecato il ‘rischio specifico’ vale la presunzione di esposizione professionale. Per gli altri casi si applica la procedura ordinaria di accertamento medico-legale che valuta gli elementi epidemiologico, clinico, anamnestico e circostanziale.

Al 31 agosto 2020 sono 52.209 i casi denunciati di contagi nel mondo del lavoro, con un’incidenza del 19,4% rispetto al totale dei contagi nazionali (il monitoraggio è stato reso noto il 21 settembre scorso). “I casi mortali sono 303 (circa un terzo dei decessi denunciati all’INAIL da inizio anno e con un’incidenza dello 0,9% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da Covid-19 comunicati dall’ISS al 31 agosto) – si legge nel rapporto Inail – concentrati soprattutto tra gli uomini (83,8%) e nelle fasce 50-64 anni (69,3%) e over 64 anni (19,8%), con un’età media dei deceduti di 59 anni. Prendendo in considerazione il totale delle infezioni di origine professionale segnalate all’Istituto, il rapporto tra i generi si inverte – il 71,3% dei lavoratori contagiati sono donne – e l’età media scende a 47 anni”.

Prendendo in considerazione i vari settori produttivi, con la graduale ripresa delle attività a partire dal mese di maggio, si osserva una progressiva riduzione dell’incidenza dei casi di contagio nel settore della sanità e assistenza sociale e un incremento in quelle attività economiche che, soprattutto nel periodo estivo, hanno avuto una ripresa lavorativa.

La tutela del lavoratore e la sua sicurezza, in questo momento d’emergenza, devono andare oltre alle buone pratiche ormai diventate ordinarie per chi fa impresa correttamente (https://manutan.it/blog/dpi-con-manutan-sicuro-e-comodo-dalla-testa-ai-piedi/). Ai DPI che un’azienda deve mettere a disposizione (https://manutan.it/blog/alfabeto-dpi/) devono essere aggiunti anche tutti i dispositivi che limitano i contagi legati al Covid, dalle mascherine (https://manutan.it/blog/mascherine-tipologie-norme-e-consigli-per-il-giusto-acquisto/) alle visiere, ai camici monouso. Un investimento nell’immediato (https://manutan.it/blog/covid-19-continuare-a-lavorare-tutelandosi/) risulta essere un risparmio in futuro sia quantificabile a bilancio che non. La prevenzione è il primo passo per tutelare i lavoratori che devono poter vivere in serenità e avvertire un senso di sicurezza ogni giorno quando si dedicano alla propria attività. Un lavoratore che sa di collaborare con una azienda che mette al centro i propri collaboratori, lavorerà meglio e con maggiore dedizione. La tutela del lavoratore è la base di un’impresa sana, attenta, corretta.